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Marocco, Tunisia, Alpi sono le mete già riportate su “Motoavventura”altre sono in “lista d’attesa”, mete già consolidate, battute palmo a palmo come la Corsica, il numero di viaggi in quella terra così selvaggia e meravigliosa, che sembra fatta apposta per i motociclisti, non lo ricordo, 7, 8, 10, mah…non importa, il fatto è che quei luoghi esercitano in me e non solo, un grande richiamo. Ricordo di quella volta appena sbarcati dalla nave, ad attenderci un vero nubifragio ( è da allora che ho iniziato a viaggiare sempre con la tuta antiacqua poi rimpiazzata con la più comoda in Gore-Tex) e di quell’altra ( la prima credo) in cui quasi con paura facevo l’ingresso nella stiva del traghetto facendo attenzione a non far scivolare la moto con passeggero e bagagli su quelle viscide rampe che sembrano fatte apposta  per farti fare una figura da salame davanti a tutti. .E che emozione che provai la prima volta che vidi quei paesaggi così vicini eppure così lontani da casa nostra. Tuttavia credo di poter dire che il viaggio più emozionante sia stato ad Aprile di un paio di stagioni fà.
La Corsica, purtroppo, (come quasi dappertutto) ad Agosto è divenuta quasi invivibile, ad eccezione, a dire il vero, dell’interno sempre piacevole e mai sovraffollato neanche in piena stagione. Certo però che in primavera è tutta un’altra storia e proprio quella volta ce ne accorgemmo già a parecchie miglia al largo di Bastia. Una splendida giornata di un caldo sole accompagnato da un piacevole venticello il tutto su di una nave della Corsica Ferries semideserta, mentre ci crogiuoliamo al sole vediamo l’avvicinarsi dell’isola. Un verde smeraldo in contrasto del blu del mare e le più alte vette ancora imbiancate di neve. Fisso con lo sguardo la città che ci vedrà sbarcare, sembra più bella del solito, deve essere questa atmosfera così pulita di oggi a rendere il panorama tanto radioso, i colori più forti e i contorni più nitidi, dietro di essa le montagne su cui si inerpica la strada che apre “la porta” del versante occidentale dell’isola tagliando, per così dire, il “dito” e da cui, immagino, si debba godere di un colpo d’occhio pazzesco. Detto fatto, direzione St. Florent, i primi tornanti sono ancora in mezzo al caseggiato che presto lascia spazio ad una splendida stradina in mezzo a pini marittimi.Qualche Km. ancora e anche gli alberi e la vegetazione scompaiono lasciando libero l’orizzonte e offrendo all’occhio un panorama notevole. Bastia è qualche centinaio di metri più in basso sotto di noi, superato il “passo,” il mare e la macchia mediterranea del versante di ponente, dopo la ripida discesa ecco St. florent dove ci fermiamo per una sosta di pochi minuti nel Bar che si trova sulla destra all’ingresso del paese, proprio di fronte alla piazzetta dove sostano gruppetti di abitanti intenti a chiacchierare tra loro in uno strano dialetto che sembra un miscuglio di Francese, Italiano, Toscano, Sardo ecc..
Dopo aver visitato a dovere Calvi e caratteristici paesini verso l’interno puntiamo verso Porto rimanendo sulla spettacolare D 81 letteralmente scolpita nella costa frastagliata, spettacolare ma anche stretta e tortuosa tanto che viaggiare oltre i 50 orari diventa pura follia. Porto è un minuscolo paesino posto in una stretta insenatura, non vi sono spiagge di sabbia ma solo una piuttosto grande (dietro ad un promontorio) di sassi. Dirigiamo la moto verso Est, verso l’interno, sicuramente non meno bello e selvaggio della costa. La strada, oltrepassata Porto, lambisce e si inoltra in boschi fittissimi, non incrociamo quasi nessuno.
Oltrepassata Ghisonaccia eccoci nuovamente sulla costa orientale e ripresa la N 198 puntiamo a Sud alla ricerca delle spiagge più rinomate. Il paesaggio su questa statale non ha molto da offrire, solo dopo Solenzara diviene interessante. Importanti le calette di Pinarellu, Palombaggia e a mio giudizio la baia più bella di tutta l’isola, Santa Giulia, un angolo di Polinesia trapiantato nel Mediterraneo, tuttavia questi luoghi se visitati nel periodo sbagliato (Agosto per esempio) potrebbero deludere non poco.
I Corsi non sono per la verità troppo socievoli, anzi, spesso ci è capitato di toccare con mano una certa scortesia nei riguardi dei turisti in genere, per fortuna ci siamo imbattuti nel corso dei nostri viaggi anche in persone pìù gradevoli, tuttavia rimane in noi l’impressione di una umanità un’pò burbera. Lasciata alle spalle St. Florent ci dirigiamo verso Calvi addetrandoci nell’entro terra riuscendo però a scorgere in lontananza calette deliziose. Inizia un tratto stradale, in mezzo alla macchia mediterranea, molto stretto e sconnesso, quì partono diversi sterrati che portano al deserto Des’Agriates ma se come noi viaggiate in coppia e su moto non agilissime lasciate perdere. Di lì a pochi Km. l’asfalto torna perfetto e a seguire la bellissima costa, ogni volta che ripassiamo di quì avvistiamo nuovi elegantissimi residence, questa zona infatti, assieme alla parte meridionale dell’isola, è turisticamente la più ricercata (e cara). Giungiamo a Ile Rousse, che prende il nome dall’isolotto di granito rosso di fronte al porticciolo e collegata alla terra ferma da una strada che finisce in un parcheggio, a piedi si prosegue fino a raggiungerne l’estremità dove è posto un pittoresco faro. Il tempo per fortuna è sempre sul bello stabile ed è davvero piacevole riprendere la moto e percorrere bellissime strade panoramiche e semideserte. Ancora una manciata di Km. prima di Calvi e ancora bellissime spiagge sotto di noi dove ci assale la voglia di un tuffo in quel mare dai fondali trasparenti. L’acqua poi non è nemmeno fredda così ci godiamo questa meraviglia in completa solitudine. Calvi in questa giornata tersa offre un colpo d’occhio fantastico. Credo di poter affermare che sia il paese più chic di tutta l’isola, in pieno Agosto per raggiungerla non è raro dover affrontare chilometri e chilometri di auto in coda, (proprio come in Costa Smeralda) quì facciamo tappa per due notti in un Hotel a ridosso della cittadella antica e a strapiombo sul mare. Le camere degli Hotels in Corsica, va detto, sono molto spartane in quanto ai prezzi invece sono allineati ai nostri mentre qualche anno addietro erano decisamente più convenienti in generale rispetto all’ Italia, tuttavia personalmente trovo conveniente la soluzione dei residence (davvero numerosi e in posizioni strategiche) sopratutto fuori stagione.
Dopo aver visitato a dovere Calvi e caratteristici paesini verso l’interno puntiamo verso Porto rimanendo sulla spettacolare D 81 letteralmente scolpita nella costa frastagliata, spettacolare ma anche stretta e tortuosa tanto che viaggiare oltre i 50 orari diventa pura follia. Porto è un minuscolo paesino posto in una stretta insenatura, non vi sono spiagge di sabbia ma solo una piuttosto grande (dietro ad un promontorio) di sassi. Dirigiamo la moto verso Est, verso l’interno, sicuramente non meno bello e selvaggio della costa. La strada, oltrepassata Porto, lambisce e si inoltra in boschi fittissimi, non incrociamo quasi nessuno.
Oltrepassata Ghisonaccia eccoci nuovamente sulla costa orientale e ripresa la N 198 puntiamo a Sud alla ricerca delle spiagge più rinomate. Il paesaggio su questa statale non ha molto da offrire, solo dopo Solenzara diviene interessante. Importanti le calette di Pinarellu, Palombaggia e a mio giudizio la baia più bella di tutta l’isola, Santa Giulia, un angolo di Polinesia trapiantato nel Mediterraneo, tuttavia questi luoghi se visitati nel periodo sbagliato (Agosto per esempio) potrebbero deludere non poco.
Ci prendiamo un paio di giorni per godere appieno delle bellezze della parte meridionale dell’isola, all’estremo Sud Bonifacio, incredibilmente eretta su alte e bianchissime scogliere ammirabile anche dal mare per mezzo di imbarcazioni che offrono escursioni anche alla riserva naturale dell’isola di Lavezzi e all’esclusivissima isola di Cavallo, osservabile però solo dal mare e a rispettosa distanza per via di faraoniche ville da mille e una notte di proprietà di grandi capitani d’industria. Riprendiamo la moto in direzione Bastia dove ci attende la nave per il ritorno, volendo però chiudere in bellezza, subito dopo Porto Vecchio, svoltiamo a sinistra per un’altro “classico” La Foresta De l’Ospedale un percorso a “cinque stelle” tutto curve e grandiosi panorami. Ripresa la statale presso Solenzara trasferimento fino al porto di Bastia. Questo viaggio da noi effettuato è solamente una parte di quel che di bello e interessante la Corsica può offrire a noi motociclisti. Solo dopo svariati nostalgici ritorni nel corso di anni posso affermare di conoscerla un’pò…
Di Giorgio Pongiluppi.