Quattro giorni in trentino:

Di solito non scrivo mai o non commento mai i miei viaggi, questa volta invece due paroline le vorrei scrivere.
Premetto che questa piccola escursione di 4 giorni fatta in auto e non in moto, mi ha ugualmente lasciato un ricordo di alcuni posti che non avevo ancora visitato positivi.
Alloggiando a Pozza di Fassa in un gradevole albergo con tutti i comfort del  caso, in questi quattro giorni di mia permanenza in loco ho visitato tempo (meteo) permettendo alcuni posti già visti in passato ma anche nuovi posti sempre sentiti nominare ma mai visitati .. uno di questi e il Passo San Pellegrino.

Il suo lago chiamato appunto Lago di San Pellegrino situato in un contesto verde a quota 1.918 racchiude un panorama unico di colori e suoni… suoni provenienti dalla natura che circonda questo lago.
Salendo poco su di qualche metro si arriva alla vetta del passo dove troviamo un impianto di risalita per le piste scii e ai margini della strada una chiesetta.
La piccola chiesa che sorge in località Passo San Pellegrino, con orientamento a est, fu costruita nel 1934 in sostituzione di quella un tempo annessa all’ospizio di San Pellegrino
che si trovava poco più a nord dell’attuale edificio. Rimasto in funzione per molti secoli, prima sotto la guida dell’ordine di San Pellegrino e dal XV secolo sotto una gestione laica,
il complesso assistenziale fu distrutto nel corso della prima guerra mondiale (1915).
In seguito alla ricostruzione il nuovo tempio fu intitolato a Sant’Antonio da Padova.
La facciata è preceduta da un portico stretto tra contrafforti in pietra e rialzato su tre gradini, sotto il quale si apre il portale profilato in pietra.
Le murature delle fiancate laterali sono percorse in basso da una zoccolatura continua; trifore cuspidate si aprono sui lati nord e sud.
Sul lato sinistro, tra il presbiterio e la sacrestia, si inserisce la struttura del piccolo campanile a quattro monofore cuspidate, cimato da una copertura a piramide.
L’interno si sviluppa a aula unica a pianta ottagonale irregolare, sormontata da una volta a padiglione. Il presbiterio, rialzato su tre gradini, è delimitato da una balaustra marmorea.
Ma il mio giro per le Dolomiti non finisce qui, infatti tornando verso Moena e prendendo direzione Canazei seguo le indicazioni per il Passo Sella una delle mete più ambite dai ciclisti e motociclisti  e stato più volte scalato dal Giro d’Italia e rappresenta uno dei passi più leggendari a cui sono legate vicende agonistiche dei più forti ciclisti di tutte le epoche.
Il Passo Sella a 2.244mt e una distesa che separa il massiccio del Sassolungo dal gruppo del Sella e segna il confine naturale tra Val di Fassa e la vicina Val Gardena.

Paesaggio mozzafiato.

Il mio viaggio mi porta anche in quel del Passo Pordoi, 2.239mt  vetta e meta raggiunta tantissime volte in moto in auto.. insomma impossibile non passare.
La salita inizia da Canazei e sono circa 12 kM per un dislivello di 800m. si prende la SR48 quando  la salita vera e propria inizia superata la chiesetta di San Floriano, e da qui ci sono ben 26 tornanti ci separano dal passo ma ne vale veramente la pena.. ancora di più se prendiamo la cabinovia per salire sulla vetta del sasso, li il panorama e unico a mt 2.950 .

In cima al Passo Pordoi  , e stato anche  realizzato un monumento dedicato a Coppi, passato per primo durante il Giro d’Italia per ben 5 volte.
Vi consiglio tanti posti da visitare tornando a valle  come a pochi chilometri da Cavalese l’impianto di risalita dell’Alpe Cermis, oppure subito dopo Pozza di Fassa andando verso Moena il Lago di Soraga.

Sono tante le cose da vedere in trentino e io vi ho segnalato forse le più conosciute e le più frequentate, non bastano 4 giorni per assaporare questi luoghi ma sicuramente 4 giorni vi fanno dimenticare i problemi quotidiani o meglio se non a dimenticare almeno non pensare in questi giorni di vacanza.

<grazie per aver letto questo breve racconto.