Decine di peregrinazioni, migliaia di chilometri tra curve e tornanti tra i Passi dell’intero arco Alpino. Paesaggi da cartolina e luoghi straordinari che, in qualche decennio di mototurismo, hanno arricchito il mio personale database che ora vorrei condividere con tutti i motoviaggiatori da cui trarre ispirazione per una bella gita fuori porta, un week end o una vacanza prolungata tra le località più celebri ma anche e, sopratutto, tra quelle meno blasonate, altrettanto straordinarie. Un viaggio dunque riassunto di numerose esperienze su due ruote che con il tempo e l’aiuto di tutti si potrà arricchire di nuove mete.

  • Col de l’Iseran. Anzitutto inizio col dire che, a mio giudizio, è uno dei Passi Alpini più spettacolari in assoluto, lo inserirei di sicuro nella mia personale Top 5. Un anno, a Settembre, ebbi anche modo di campeggiare sul versante Sud in verità in modo abusivo, essendo questa zona Parco Nazionale. Si raggiunge i 2.700Mt. s.l.m. e in qualche tratto il tragitto è da brivido. Da qualunque versante lo si affronti i paesaggi che offre sono davvero grandiosi. Graziosi i paesini alle sue pendici, Val d’Isere, Bonneval sur Arc, Bessans, poi Lainslbourg e giu giu per la mitica D902 “Routes Des Grandes Alpes” 450Km. dal Monte Bianco fino alla Costa Azzurra, il Paradiso di ogni motociclista.  Sul versante Nord, quello della Val d’Isere poi, se tutto ciò non fosse abbastanza, c’è una deviazione in fuori strada (un semplice sterrato) che porta al Lac de Ouillette.
  • Col de Nivolet. Un percorso Alpino a dir poco straordinario è l’antica strada Reale che porta al Col de Nivolet. Ci troviamo in Italia, proprio al di qua della Val d’Isere nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. A parte gli abitanti della regione Piemonte, in pochi conoscono questo luogo, a dir poco unico! Quando mi capita di reclamizzarlo, sovente nei miei interlocutori, ravviso espressioni perplesse. La strada provinciale N460 attraversa il paese di Cuorgnè per salire molto dolcemente fino a Ceresole Reale. Scordatevi alberghi di lusso, Spa e quant’altro, non siamo in Val Gardena e neanche gli somiglia. Superato il paese e il suo splendido Lago, il percorso segue il Torrente Orco in una natura meravigliosa ma il meglio deve ancora venire con l’asfalto inerpicarsi  in un paesaggio aspro e austero. Pazzesco il panorama in prossimità del Lago Serrù e, poco più in alto del Lago Agnel ma non è ancora finita! Si sale, sale ancora, alzando lo sguardo verso le vette circostanti, si rimane quasi atterriti, intravedendo la strada 500 metri sulla verticale. A quasi 2.600Mt. di quota c’è uno spiazzo dove parcheggiare e ammirare il panorama sotto di voi con i due invasi, sopra menzionati, color verde l’uno e turchese il secondo e le cime circostanti perennemente innevate. A questo punto la strada piega verso Nord, un rettifilo di qualche centinaio di metri, si lascia il Piemonte e si svalica in Valle d’Aosta e qui l’apoteosi, si apre davanti agli occhi del motard, uno splendido altipiano a oltre 2.500Mt. di altitudine. Si supera un primo Rifugio e una volta in vallata, altri laghi alpini e il Rifugio Savoia, antica residenza di caccia dei Reali d’Italia. Un lungo rettilineo, pieno di buche, punta dritto verso Nord ma solo per quasi un chilometro poi il tragitto è sbarrato. Ricordo l’articolo pubblicato su Mototurismo oltre vent’anni fa di un Motard che con una Africa Twin discese in Off Road (hard) fino alla Val Savarenche! Per noi può bastare così. Se ne avete la possibilità pernottate in uno dei due rifugi di questo luogo, da provare!
  • Gole du Cians e Daluis. Di nuovo in Francia, sulle Alpi Marittime per un bellissimo percorso ad anello. Se provenite dall’autostrada, uscite a Nizza San Isidoro, poi proseguite sulla M6102 che si inoltra verso Nord seguendo il fiume Vars. Poco dopo i sobborghi di Nizza la strada si fa subito bella tra il canyon scavato dal corso d’acqua. Ad un tratto un crocevia posto in una stretta gola tra ponti e gallerie che si intersecano in maniera spettacolare. Si Rimane sulla M6102 “Route de Grenoble” che piega verso Ovest continuando a seguire il corso del Vars. Dopo qualche decina di chilometri dovete assolutamente fermarvi nel caratteristico borgo di Entrevaux, un vero gioiello che pare uscito da una fiaba. Consigliabile parcheggiare la moto e fare due passi tra le viuzze del paese. Di nuovo in sella si prosegue per qualche Km. verso Ovest poi girate a dx. verso Guillames. Ora siete sulla mitica D902 “Routes des Grandes Alpes”. Qualche chilometro e il tragitto da bello si fa spettacolare. Le rocce che lambiscono la strada si colorano dall’ocra al viola passando tra varie tonalità. Il percorso poi pare disegnato dalla fantasia di un bambino con il serpeggiare dell’asfalto tra ponticelli sospesi, gallerie e terrazzamenti sull’Orrido circostante. Una follia procedere a più di 30-40km/h per la tortuosità del percorso. Poco prima dell’abitato di Guillames si svolta a destra verso Valberg. La strada inizia a salire di quota con ampi tornanti da cui si può godere di altri bei panorami. A Valberg, nient’altro che una stazione sciistica, si tiene per Beuil, procedendo verso Est. Qui si piega a Sud e dopo poco inizia un’altro tratto spettacolare le Gole du Cians, simili ma diverse da quelle di Daluis descritte poc’anzi. Immancabili soste per immortalare questi luoghi così insoliti e straordinari.  Ancora verso Sud e ci si ricongiunge sulla direttrice M6102 che ci riporterà verso la costa. Naturalmente questo percorso lo si può variare a proprio piacimento, date un’occhiata alle mappe, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
  • Alpi Bernesi. Altra meta culto e irrinunciabile sono le Alpi Bernesi. Il classico tour dei quattro celebri Passi Alpini; Furka, Grimsel, Sustenpass e Gottardo per poi, e qui si raggiunge l’apoteosi, approdare a Grindelwald alle pendici del Monch e dello Jungfrau. I quattro Passi Alpini appena citati da soli valgono un viaggio, panorami grandiosi, strade perfette e traffico spesso inesistente. Una ragione di questo aspetto è che la Svizzera, ahimè, è piuttosto cara, di conseguenza vi è una sorta di selezione naturale a livello turistico. Girovagando tra le sue località Tuttavia è sempre possibile trovare qualche sistemazione a prezzi ragionevoli ma scordatevi hotel ricercati e alla moda. I Passi Alpini sopra descritti sono il “campo giochi” di ogni motociclista, uno più bello del precedente. Personalmente voterei il Sustenpass come il più bello tra i quattro ed uno dei più belli dell’intero arco Alpino e se capitate da quelle parti non potete non fare tappa a Grindelwald a qualche decina di Km. da Interlaken e ammirare l’imponente parete Nord dell’Eiger. Qui si può effettuare una delle escursioni più spettacolari, raggiungere il ghiacciaio dello Jungfrau con il suo trenino. Io ho compiuto questa escursione parecchi anni addietro ma credo che le cose non siano cambiate… si tratta di dover sborsare una somma assai importante. Allora se si prendeva il primo treno delle 06,30, se non ricordo male, c’era un bello sconto, ma anche così la cifra rimane consistente ma vi assicuro che sono quattrini ben spesi. Il convoglio sale, per buona parte dentro la montagna, fino a quasi 3.500Mt! Un tragitto, un opera ingegneristica incredibile a dir poco. di tanto in tanto il treno effettua delle soste nel cuore della montagna, si scende e letteralmente ci si può affacciare da dei varchi creati nella gigantesca parete rocciosa. Ad un certo punto si arriva al capolinea, sempre ricavato nelle viscere della montagna, non avendo idea di dove dovevo recarmi, invece di seguire la moltitudine che si affrettava verso l’ascensore che portava in vetta, mi incammino attraverso un lungo corridoio, al culmine un porta, giro la maniglia e… mi trovo sul ghiacciaio, così come uscendo di casa ti trovi in giardino! Pazzesco. Salendo in ascensore, a mo di un film di James Bond, ci si ritrova in vetta, in una struttura panoramica a 360° che accoglie un bar e ristorante. Inutile dire che il colpo d’occhio è da brividi.
  • Monte Bianco. Oramai non conto più le volte che ho visitato l’area del Monte Bianco, al di qua e aldilà del confine. Courmayeur la Val Veny e la Val Ferret sono splendide ma è sul versante francese che spesso ho riposto le mie attenzioni. Emozionante il percorso per raggiungere questi luoghi. dopo l’inevitabile autostrada dalla mia Pianura Padana fino ad Aosta, l’ardito percorso del Colle del Gran San Bernardo, uno “spicchio” di territorio Elvetico fino a Martigny poi in sequenza, il Col du Forclaz, il confine tra Svizzera e Francia e il Col du Montets ad aprirci le porte sul gruppo del Bianco. In questa zona ho consumato bei giorni di vacanza andando alla ricerca dei luoghi top. Nel mio taccuino, le località di Chamonix, Argentiere su tutte. A Chamonix immancabile la salita in funivia fino all’Aguille du Midi 3.800Mt. da qui il “cupolone del Mt. Bianco è così vicino che ti sembra di toccarlo. A Chamonix da menzionare decisamente anche il Mer de Glace, raggiungibile con il tipico trenino. Nel grazioso paesino di Argentiere l’indimenticabile escursione in elicottero sul gruppo del Monte Bianco, l’Aguille du Midi, Mer de Glace etc. etc. Beh potete immaginare anche voi l’incanto di tutto questo da lassù a volteggiare tra enormi pareti rocciose, ghiacciai guglie e, infine, orbitare sulla vetta più alta d’Europa con gli alpinisti che ti salutano… Qualcosa che non potrò mai dimenticare. Era da tempo che sognavo di volare in elicottero e sorvolare un paesaggio come questo ma tutte le volte che, in qualche luogo, anelavo questa possibilità, l’entusiasmo si stroncava sul nascere non appena mi comunicavano le tariffe per qualche volo da 20/30 minuti. Solo qui ad Argentiere ho coronato questo sogno senza dissanguarmi. Qui sopra il video di quell’esperienza.
  • Routes des Grandes Alpes. Percorsa più volte in entrambe le direzioni è il percorso Alpino più lungo ed entusiasmante. Ufficialmente il tragitto, la mitica D902, partirebbe da Thonon Les-Bains per tuffarsi in Costa Azzurra. Per intero, un percorso di quasi 700Km. spesso oltre le nuvole. Una sequela di Passi di montagna che non ha eguali. Tra i must, il Col de l’Iseran, Izoard, Galibier e ultimo, ma non ultimo, il Col de Restofond meglio conosciuto come La Bonette, il Passo di montagna più alto d’Europa, 2.802Mt. Ricordo ancora di quando l’ultimo tratto della Bonette era raggiungibile in sterrato, sembrava di trovarsi sulla Luna. Numerose le belle esperienze collezionate sulla D902, specie quando con Claudio e gli amici abbiamo pernottato in tenda in quota, indimenticabile.
  • Val di Sole e Val di Non. Venendo in Italia, sono parecchi i luoghi sconosciuti ai più (per fortuna) ma eccezionali. Tra questi una perla delle nostre Alpi, il Lago di Tovel situato in Val di Non a 1.178Mt. Diverse sono le strade di accesso, da Cles, Denno etc. E’ molto semplice, basta seguire le indicazioni, qualche decina di Km. di una dolce salita e si lascia la moto nelle aree di parcheggio riservate. A piedi gli ultimi cento metri e qui lo spettacolo di questo lago di color smeraldo che addirittura, fino a qualche decennio fà, si tingeva di rosso per via di di un’alga responsabile di questo raro fenomeno ora scomparso. Bellissimo colpo d’occhio anche in Autunno con i colori dei boschi circostanti che assumono i gradienti del giallo, arancio e rosso e sullo sfondo lo spettacolo delle Dolomiti del Brenta. Ridiscendendo a valle, a poche decine di chilometri, sempre in Val di Non, due luoghi assolutamente unici. Il Santuario di S. Romedio e il Canyon Rio Sass. Il primo lo si raggiunge assai facilmente. In località Dermulo, prendere a destra per la Val di Non, dopo pochi Km. il grazioso paesino di Sanzeno. Nella piazzetta si dipana un strada, ben segnalata, per il Santuario. Un paio di Km. e, così è capitato a noi ai primi di Settembre, la strada risulta sbarrata. Un vicino parcheggio e per proseguire un comodo servizio navetta che si inoltrerà in una stretta gola per poi salire con dei ripidi tornanti fino al Santuario. Il luogo e il contesto sono straordinari. Guardate le foto sulla rete e vi renderete conto. Da non perdere anche gli interni dell’Eremo con le sue splendide sale tra ripide scalinate. Un chicca, in un recinto adiacente al Santuario, un esemplare di orso bruno. Riguadagnato il parcheggio, ripartiamo in direzione Nord, pochi chilometri ed eccoci in un’altro luogo imperdibile. Ci troviamo nel paese di Fondo, nella centralissima piazza, l’ufficio che organizza le visite al Canyon Rio Sass. E’ consigliabile prenotare la visita con uno o due giorni di anticipo. Le visite sono guidate e a noi è toccato Lorenzo, un vero istrione, simpaticissimo. Il percorso, dopo aver indossato cerate e caschi protettivi, parte dall’abitato del paese per inoltrarsi nel Canyon che in alcuni punti è largo qualche decina di metri, mentre in altri solo poche decine di centimetri, tanto da passare a fatica. Il tragitto è davvero spettacolare. In Val di Sole, segnalerei un piccolo specchio d’acqua, il Lago dei Caprioli, raggiungibile dall’abitato di Pellizzano. Un piccola gemma dove trascorrere una bella giornata di relax.
  • Passo Stelvio e Passo Gavia. Doveroso menzionarli, solo poche righe per due tragitti famosi in tutto il Mondo! Ricordo ancora fino a qualche decennio fa alcuni tratti del Gavia erano privi di asfalto proprio in prossimità degli strapiombi più vertiginosi. Ora è tutto più semplice ma occorre sempre fare attenzione, specie nei weekend, per l’affollamento. La stretta sede stradale non aiuta e non sono infrequenti le incomprensioni tra motard, automobilisti e ahimè, anche ciclisti, alcuni dei quali si lanciano in discesa credendosi in una tappa del Giro d’Italia. Del resto che dire, da percorrere assolutamente magari uno in fila all’altro.
  • Cervino tra Zermatt e Cervinia. Il Cervino, la “cartolina” delle Alpi per eccellenza. La sua perfetta forma piramidale lo contraddistinguono da tutte le altre vette. Tra le mete alpine non può mancare questa “perla”. Lo si può avvicinare dal versante italiano dalla Valle d’Aosta fino a Cervinia o da quello Svizzero. Certamente salendo a Zermatt, lasciando il vostro mezzo nel grande parcheggio coperto che si trova in vallata, a Zermatt si può accedere con il solo trenino e li ci si sposta a piedi o con i loro veicoli elettrici, ci si trova in un tipico paesaggio Alpino per nulla devastato dalla cementificazione degli anni 70 che invece ha deturpato la località italiana con quegli orrendi palazzoni belli quanto un pugno nell’occhio. Tuttavia anche a Cervinia si possono ammirare paesaggi straordinari, su tutti il Lago Blu, poco prima del paese. A Zermatt si respira un turismo internazionale e da jet set. Perlopiù americani e giapponesi a popolare i lussuosi alberghi della zona. Anche qui però, magari spostandosi verso la periferia, è possibile trovare buone sistemazioni a prezzi “umani”. A Zermatt consiglio la funivia che vi avvicina alla montagna e da cui si può partire per un trekking strepitoso in alta quota tra paesaggi di incomparabile bellezza. Se poi si è dei veri climber, si sale direttamente in vetta. A Zermatt poi da non perdere l’escursione alle Gole di Gorner, uno spettacolare percorso di circa due ore in una stretta Gola a due passi dall’abitato.
  • Passo del Rombo e la Otztaler Gletscherstrasse .  Tra la Top 5 dei Passi Alpini, sicuramente inserirei questo percorso che lascia senza fiato specie se lo si affronta salendo dal lato austriaco anche se, in verità, i caselli per il pedaggio, come fossimo in autostrada, tolgono un pò di poesia, ma tant’è. Raggiunto il valico (2.509 Mt.) la ripida discesa, i paesaggi delle vallate della Passiria e i vicini strapiombi, rendono questa strada di montagna tra le mie preferite. Anche qui è preferibile evitare i giorni clou. Sempre in Austria, poco dopo il paese di Solden (se si proviene dall’Austria) una importante deviazione, la Otztaler Gletscherstrasse la strada asfaltata che raggiunge la quota più elevata in Europa. Attenzione, non è un Passo di montagna, arrivati in cima si dovrà fare ritorno per la stessa strada. Comunque sia, in moto, si raggiunge i 2.820Mt. s.l.m. E’ anch’essa una strada a pedaggio. Su vari Siti Internet troverete questo percorso segnalato come il secondo più alto d’Europa, menzionando il primo come la strada del Pico Veleta sulla Sierra Nevada in Andalusia (3.367Mt.) In realtà quest’ultima strada è stata chiusa da quasi un ventennio ai veicoli a motore. Il sottoscritto, nel lontano 1996, ebbe modo di affrontare questa interminabile salita, pareva di stare sulla Luna. Ora il primato, che io sappia, è passato alla strada austriaca che ad un tratto si dirama, da una parte si raggiunge il punto altimetrico più elevato, dall’altra ci si dirige verso una stazione sciistica superando un tunnel di ben 1.800Mt. di lunghezza. Questo è il tunnel aperto al traffico più alto d’Europa.
  • Livigno e i vicini Passi elvetici. Livigno come base di partenza, Livigno una volta località mordi e fuggi buona solo per lo shopping extra doganale dove vedevi le persone cariche all’inverosimile di sacchi di zucchero, vestiario, stecche di sigarette, beni di ogni genere. Ora non è più così. Ora Livigno è una località che ha cambiato pelle. Locali, Hotel e ristoranti davvero cool. Difficile trovare altrove un luogo così piacevole dove trascorrere qualche bel giorno di vacanza. Con la moto poi ci possiamo spingere alla scoperta di altri luoghi straordinari, vicini alla località valtellinese. Il percorso più classico di tutti è da Livigno a St. Moritz. passando per il Passo Forcola e il Bernina con le sue vedute straordinarie sul ghiacciaio. St. Moritz, Silvaplana e i suoi dintorni sono una vera cartolina, peccato che uno spuntino qui costi quanto unna cena in un ristornate da noi! Lasciata Silvaplana, in direzione Nord, inizia da subito la salita allo Julierpass, bei paesaggi, laghi, prati verdissimi, conifere sconfinate e strade deserte. Si raggiunge l’altitudine di 2.284Mt. poi una lunghissima discesa con lunghi rettifili fino ad Albula e qui, girando a destra, uno dei Passi alpini più belli dell’arco alpino, l’Albulapass di 2.315Mt. Non c’è nulla da fare in Svizzera tutto è più curato, le strade, il verde, che qui sembra più rigoglioso che altrove, oltre ai tipici villaggi alpini, ordinati oltremisura. Ancora laghi in quota e la strada piega verso Sud-Est riportandoci sulla direttrice St. Moritz-Zernez. Ritornati in vallata seguire per Zernez e proseguendo in direzione Est, sosta nello splendido borgo di Guarda che merita certamente una visita. Tornando sui nostri passi, altra splendida strada di montagna, il Fluelapass di 2.383Mt. spettacolare, al pari dei due precedenti, per poi approdare nell’elegante località di Davos.
  • Silvretta Alpenstrasse. Poco distante dai luoghi sopra citati, vorrei segnalare un’altro percorso alpino che merita sicuramente una puntata in moto. Si tratta della strada, a pagamento, del Silvretta in Austria al confine con Svizzera e il minuscolo stato del Lichstenstein, a cavallo delle regioni del Voralberg e Tirolo. La si può percorrere da Ovest a Est o viceversa. Perfetto il fondo stradale che sale fino a oltre 2.000Mt. non una quota eccezionale ma i panorami sono davvero sontuosi. In prossimità del bel Lago artificiale Silvretta, grandi vette tra cui il Piz Buin di oltre 3.300Mt. Sul percorso, belle le località di Galtur e Ischgl.
  • Grossglockner. Chi non conosce questo percorso?! Più che una strada di montagna pare un autostrada, la sede stradale è enorme! Non che il piacere di guidare la propria moto su questo tragitto venga meno, nient’affatto, i panorami sono di prim’ordine. Tuttavia è pur vero che il fascino della tipica stradina di montagna immersa nella natura viene un pò a mancare. Si tratta comunque di una meta che non può mancare nel “Palmares” di ogni motociclista.
  • Neuschwanstein. Anni fà mi trovavo nella hall di un hotel a Livigno, un’immagine sulla parete richiamò la mia attenzione. Era la foto di un castello tra i monti, tanto bello quanto surreale. La didascalia riportava “Neuschwanstein” quasi impronunciabile. L’immagine sembrava uscita direttamente da una fiaba, documentandomi su quel luogo, infatti, appresi di come la Disney si ispirò proprio al castello edificato dal re Ludwig per i suoi lungometraggi. Edificato di fronte al castello di Hohenschwangau nel XIX secolo è ottimamente conservato ed è aperto al pubblico. Specie in Estate, si deve fare in conti con una grande affluenza di visitatori che giungono a Schwangau sulle Alpi Bavaresi da ogni dove. Ho avuto modo di tornarvi anche di recente e tutto è bene organizzato dai parcheggi ai punti panoramici dove ammirare questo splendida struttura immersa in un contesto altrettanto suggestivo.
  • Le Perle delle Dolomiti. Innumerevoli i luoghi straordinari che possono vantare le Dolomiti italiane. In tanti anni di mototurismo ne ho collezionati parecchi. Vado a riassumere quelli che hanno lasciato un segno nella memoria; Il Lago Braies per iniziare, incastonato nel Parco Fanes-Sennes-Braies, è forse uno dei più bei specchi d’acqua dell’arco alpino. Acque turchesi che virano allo smeraldo e tutt’intorno cime imponenti. Davvero bella poi la strada che lo raggiunge. Tre Cime di Lavaredo. Altro “must” delle Dolomiti questo tragitto (a pagamento) che parte in prossimità di un’altra “perla”, il Lago di Misurina. La strada sale dolcemente in uno scenario straordinario fino a poco oltre il Rifugio Auronzo. Da qui si lascia il proprio mezzo e a piedi si continua a salire verso le torri granitiche che incombono su tutto. Ancora evidenti, lungo i sentieri, i resti delle trincee della grande guerra. Come poi non citare il celebre “quadrilatero” dei Passi dolomitici famosi nel Mondo: Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella, l’aspetto negativo di questi luoghi è il traffico, spesso congestionato da auto, pullmann, moto e bici! Decisamente troppo, tanto da preferire di trovarsi altrove. Altri “hilights” delle Dolomiti: l’incantevole Lago di Carezza sulla strada del Passo Costalunga. Ancora: Il Passo Fedaia e il suo omonimo invaso con le vedute sulla Marmolada. Più a Nord le spettacolari Valle Aurina e Valle di Anterselva al confine con l’Austria, raggiungibile attraverso la stretta stradina a senso unico alternato del Passo Stalle.